Dal cibo con cui ci nutriamo si formano i tessuti: dhatu. Il termine dhatu significa “ciò che entra nella struttura fondamentale dell’intero organismo” e sostiene il corpo. Similmente all’universo, che si crede sia costituito su sette livelli di esistenza, così il corpo è costituito da sette dhatu, la cui formazione avviene in sequenza, da quelli più grossolani a quelli più sottili (con massa minore e più compattezza):
- Rasa (linfa)
- Rakta (sangue)
- Mamsa (tessuto muscolare)
- Medas (tessuto adiposo)
- Ashthi (tessuto osseo)
- Majjas (tessuto nervoso, midollo)
- Sukra (spermatozoi e ovociti)
Per ottenere la salute nei tessuti è necessario mantenere in equilibrio i dosha. Occorre infine che le funzioni escretorie funzionino correttamente e i mala (prodotti di scarto) vengano prodotti ed espulsi.
Il corpo, nel suo essere flusso dinamico, è costituito inoltre da srotas, canali energetici, reti di collegamento. Gli srotas sono collegati a livello strutturale e funzionale e permettono il movimento dei dosha.
Possiamo intendere il corpo umano come avente tre aspetti che vanno dall’essere più materiale al livello più rarefatto, sottile energetico.
All’interno di ognuna di queste dimensioni esistono diversi nodi di organizzazione definiti come kosa (corpi), dove operano i dosha (vata, pitta e kapha) e i guna (sattva, rajas e tamas).
Le essenze sottili dei dosha sono Prana, Tejas e Ojas.
Il prana è l’essenza sottile di vata. E’ il soffio vitale, il respiro. E’ la forza più sottile, la prima aria della creazione.
Tejas è l’essenza sottile di Pitta. E’ la fiamma della vita. Ha una funzione riscaldante e trasformatrice, è collegata all’energia del metabolismo.
Ojas è l’essenza sottile di kapha. E’ la forza, il vigore, e avvolge l’intero organismo proteggendolo, contrastando l’invecchiamento.